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5 cose a...NOVAFELTRIA

Novafeltria è situata al centro della media Valle del Marecchia, è un giovane comune nato nel 1907, oggi centro di riferimento della vallata a livello commerciale e di servizi. 

Ebbe come nome originario quello di Mercatino Marecchia in riferimento alle importanti fiere settimanali che vi avevano luogo. Nel 1941 fu tramutato in Novafeltria per evocare la storica appartenenza alla regione feltresca accostandola all’idea di rinnovamento.

Di interesse tutto il territorio comunale con alcune frazioni meritevoli di visita. 

 

Perticara

Immersa tra le pinete su un versante del Monte Aquilone, è stata centro minerario di rilevanza nazionale. Si estraeva zolfo già nell’antichità ma il filone principale fu sfruttato solo dal 1917, impegnando 1600 uomini in quella che diventò una vera e propria città sotterranea con 100 chilometri di galleria su 9 livelli. Un’attività, cessata nel 1964, che incise profondamente nella vita della frazione e della sua comunità che arrivò a cinquemila residenti . Qui il museo Sulphur, mantiene viva la memoria di questo passato.

Sorto nel 1970, è uno dei primi significativi esempi di archeologia industriale italiana e si propone come fondamentale strumento per la diffusione della cultura mineraria e della ricostruzione storica dell’antica attività delle miniere.

L’ex Cantiere Sulfureo Certino dal 2002 ospita moderni ed affascinanti spazi museali con circa 3000 mq di esposizione; all’esterno il suo ampio parco custodisce l’originale pozzo Vittoria che domina il paesaggio come antico simbolo di collegamento del paese con l’immensa città sotterranea. L’ex centrale elettrica, la sala compressori, la lampisteria, e le officine hanno lasciato il posto ad un percorso museale multidisciplinare suggestivo ed appassionante che approfondisce i temi della mineralogia e della geologia, i vari ambienti mostrano un percorso interamente dedicato alla vita della miniera di zolfo di Perticara la più grande in Europa, con ambiente sotterraneo ricostruito scenograficamente, arricchito dagli oggetti originali rinvenuti nelle gallerie e utilizzati quotidianamente dai minatori. Questo percorso nella miniera didattica permette di attraversare luoghi di lavoro che mostrano le attività degli operai nelle varie gallerie, immersi nella penombra, per poi riemergere abbagliati dalla luce.

 Sul Monte Aquilone e dintorni, meta frequentata dai deltaplanisti, che offre eccellenti passeggiate tra pinete e castagneti, un’installazione poetica firmata Tonino Guerra, lo Zoo verde, lo Sky Park, parco avventura non solo per ragazzi. A Perticara le pareti di roccia sono molto frequentate dagli amanti delle arrampicate sportive.

 

 

Torricella

La nascita della Comunità di Torricella si può collegare all’erezione del Tempio di Ercole (intorno alla fine del 200 a.C.) quando il pellegrinaggio verso il tempio favorì la fioritura di attività legate all’allevamento del bestiame destinato ai sacrifici e all’ospitalità da offrirsi ai pellegrini. Questo antico borgo seguì le vicende storiche del territorio santagatese, ma si deve al Duca Federico da Montefeltro nel 1474, il riammodernamento del Castello come testimoniato da uno stemma in pietra posto sulla porta settentrionale, uno dei migliori conservati in zona. La chiesa divenuta parrocchiale nel ‘500, ha subito radicali ristrutturazioni tra il 1833 e il 1864 e conserva due preziose pale d’altare racchiuse in ancòne settecentesche di pregevole fattura. Percorrendo qualche centinaio di metri dal centro abitato di Torricella in direzione del borgo di Libiano (altro luogo da segnalare per una visita) ed imboccando un sentiero nella boscaglia, si raggiunge un’ ara sacrificale preistorica utilizzata presumibilmente per pratiche religiose pagane e destinata successivamente ad un uso diverso come pestatoio o per la raccolta di acqua piovana.

Nella frazione di Torricella si trova l’unica Cantina aperta al pubblico del Comune di Novafeltria, dove dopo una bella e rigenerante passeggiata ci si può fermare per una degustazione di vini e prodotti locali a km zero.

 

 

Sartiano

Sartiano è un borgo caratteristico con un’eccezionale  postazione panoramica sulla vallata del Marecchia. L’antico castello, il cui  nucleo originario poggia su di un colle all’entrata del paese, apparteneva anticamente al Rettorato di Sant’Agata Feltria. Di notevole interesse è la Chiesa dedicata a San Biagio e risalente al sec. XVI. L’interno ad unica navata, ha mantenuto l’impianto originario a capriate con capitelli e barbacani e mattonelle originali.

Il presbiterio è sede di un coro ligneo cinquecentesco, così come il pregevole Tabernacolo in legno dorato a forma di tempietto. Da segnalare l’antico organo a canne. Nella Chiesa sono conservati quattro grandi pale seicentesche, di cui una in particolare attribuita al giovane Cagnacci, raffigura il transito di San Giuseppe con Gesù giovanetto e sua madre Maria. In una nicchia è collocata la statua di Santa Barbara patrona dei minatori, acquistata grazie ad  una sottoscrizione di tutti i minatori di Sartiano.

Sul punto più alto del borgo è situato l’Oratorio di San Biagio che riscuote ancora oggi la devozione popolare e, seguendo la tradizione, il 3 febbraio di ogni anno vi si benedice il pane da consumare contro il mal di gola.

 

 

Secchiano

Nella frazione di Secchiano è possibile ammirare due bellissime Chiese, una minuscola nel borgo di Cà Rosello risalente al 1855 e la Pieve di Santa Maria, le cui origini risalgono a prima dell’anno mille.

Merita inoltre menzione Palazzo Cappelli di proprietà comunale dagli anni’60. La struttura originaria risale agli ultimi decenni del 1800, quando poi l’edificio diventa di proprietà di Piero Pirazzoli (Direttore della miniera di Perticara) e assume una nuova fisionomia. Le modifiche che comportano l’elevazione da 2 a 4 piani, l’aumento dello spazio abitativo da 9 a 25 vani e l’abbellimento dei soffitti con pregevoli affreschi, non sono dettate da necessità residenziali, bensì di svago e rappresentanza come confermerebbe un accertamento catastale del 1895 che censisce l’edificio in qualità di “casino di villeggiatura”. Dagli anni Venti agli anni Sessanta, l’edificio apparterrà ad un noto chirurgo di Ancona, il dott. Cappelli Lorenzo a cui tutt’oggi è legata la denominazione.

Sull’altura di Secchiano  è inotre possibile vedere i resti del torroncino semircolare del Castello di Galasso, ad oggi abitazione privata, raggiungile anche attraverso suggestivi percorsi in bike e trekking.

 

 

Uffogliano

Ad Uffogliano è presente un importante complesso di carattere religioso, recentemente restaurato, comprendente la Chiesa, la canonica ed altri locali.

Della frazione di Uffogliano fa parte il borgo di Ponte Santa Maria Maddalena  che sorge a valle, lungo le sponde del Marecchia e dove abita la maggior parte della popolazione.

Il toponimo del luogo lega a se due elementi: la presenza di un attraversamento del fiume, il ponte, e quella di una cappella, risalente al 1574, dedicata al culto di Santa Maria Maddalena, distrutta nel corso dei secoli.

Da segnalare il ponte, la bellezza di questo tratto di fiume stretto, ricco d’acqua e di grandi pietre levigate, ed il mulino (ora Ristorante) che conserva la vecchia struttura ed i meccanismi originari.

 

 

Ultimo aggiornamento 22/02/2023
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