Le sorgenti del Tevere
“Il fiume sacro ai destini di Roma”, come recita la lapide di stile littorio posta sulla sorgente, nasce dal Monte Fumaiolo, in un territorio che un tempo era Toscana e poi è stato incluso entro i confini della Romagna, per decisione del regime fascista. Si arriva alla sorgente attraverso due percorsi perfetti per escursioni adatte a tutti, completamente immersi in una suggestiva faggeta: o dall’alto, scendendo dal Valico di Monte Fumaiolo (SP.43), o salendo dal piazzale sottostante, a lato della la SP.43 che giunge da Balze.
Cascata dell’Alferello (o delle Trote)
Questa pittoresca cascata di 32 metri sul torrente Alferello deve il nome all’abbondante presenza nelle sua acque di trote. Dopo la cascata, il torrente scorre per una decina di metri in piano per poi scendere attraverso una serie di belle marmitte di erosione. La cascata, ben segnalata, è facilmente raggiungibile a piedi con una bella escursione dal centro del paese, in circa 20-25 minuti.
Monte Fumaiolo
Il Monte Fumaiolo, con i suoi 1407 mt s.l.m., è la più alta vetta dell’Appennino cesenate. Il suo nome potrebbe derivare dalle nebbie che spesso avvolgono la vetta, oppure da “fiumaiolo”, per le numerose sorgenti che scaturiscono dalle sue pendici, come quelle che danno origine a Tevere, al Savio e a numerosi torrenti. L’area del Fumaiolo è luogo ideale per soggiorni rilassanti, per trekking a piedi e a cavallo, scampagnate ed escursioni in mountain bike, oppure per divertirsi con scarponi e slittino nel periodo invernale dove la neve rende il paesaggio ancor più suggestivo. La rupe della Moia e le pareti delle rocce che sovrastano il paese di Balze sono utilizzate dagli amanti del free climbing.
Sorgente del Savio
Dal Fumaiolo nasce anche il fiume Savio, che dà nome e identità alla vallata. Il fiume, nel suo percorso di 126 km, attraversa la valle a cui dà il nome, per sfociare nel Mare Adriatico, fra Lido di Classe e Lido di Savio (RA). Nel 1974 nel luogo in cui nasce è stato eretto un monumento in ferro con l’immagine del lupo, simbolo di Montecoronaro, e gli anelli della caveja, simbolo della Romagna. La zona è attrezzata con tavoli e sedie per picnic, ed è meta di numerose escursioni.
Casa dell’eccidio di Tavolicci
Tavolicci, piccola frazione di montagna del Comune di Verghereto, è un importante Luogo della Memoria, in cui si consumò una delle più tragiche rappresaglie fasciste della Romagna durante l’ultima guerra mondiale. Una squadraccia di un decina di soldati rastrellò la popolazione, la rinchiuse in una stanza di una casa nel centro del borgo e la sterminò a colpi di mitraglia. Alcuni si salvarono gettandosi dalle finestre della casa in fiamme, ma rimasero uccise 64 persone, tra cui 19 bambini di età inferiore ai 10 anni, Quella casa, restaurata ed arredata come un tempo, è divenuta il museo Casa dell'eccidio di Tavolicci. Vi sono esposti materiali concernenti la seconda guerra mondiale e opere di vari artisti.