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Il rito del "Zoc ad Nadêl"

Una storia antica tra religione e usanze contadine

Culture

Si tratta di un’abitudine rurale che appartiene ai riti propiziatori e bene auguranti per il nuovo anno. Secondo le testimonianze risalirebbe al XII secolo e sarebbe stata molto diffusa nel continente europeo fino al XIX inizio del XX secolo. Il quel periodo il camino era il cuore della casa ed anche l’unica fonte di riscaldamento.

Alla Vigilia di Natale era tradizione che il capofamiglia ponesse nel focolare di casa un grosso tronco di legno, che poi veniva lasciato ardere anche nelle dodici successive notti fino all’Epifania.

In particolare in Romagna, prima di recarsi alla Messa di Mezzanotte, si ponevano tre sedie vuote di fronte al camino in cui ardeva “e zòc ad Nadel" (il ceppo natalizio) e si lasciava la tavola apparecchiata con i resti del cenone. Si pensava che nella casa vuota sarebbe arrivata la Sacra Famiglia e avrebbe così potuto riscaldarsi e ristorarsi.

Prima di esser bruciato nel camino, il ceppo veniva spruzzato con acqua benedetta e veniva lasciato ardere per tutta la Notte Santa.

 

Ultimo aggiornamento 16/12/2022
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