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Passeggiando per Montecopiolo tra storia e tradizione

Alla scoperta del Castello e dell'antico borgo

Nature Culture

Il nome Monteboaggine, frazione di Montecopiolo, significa “Monte dei buoi” per il pascolo dei bovini che dai tempi antichi si pratica su questo territorio. Oggi comprende gli abitati di Calvillano, Ville, Cisterna, Capraia, Case Nanni, Serra Nanni, Ponte Conca, Cacciamarra e l’Eremo della Madonna del Faggio, con il santuario, meta di tanti pellegrini, e la presenza di moderni impianti sciistici. 

Una perla del luogo è l’antico castello di Monteboaggine, nei pressi di Montecopiolo, di cui oggi rimangono la Torre campanaria e alcune tracce dell’antico borgo e della chiesa. Prima di arrivare al castello, sulla destra, si trova un piccolo cimitero, in uso fino agli anni ‘40, e una cappella. Dal castello (964 m. s.l.m.) si possono vedere le montagne circostanti e le valli fino ad arrivare al mare. 

Testimonianze storiche riguardanti Monteboaggine si hanno già nel XIV secolo. Era possedimento dei conti di Montefeltro, poi passato ai duchi di Urbino, prima di entrare nello Stato della Chiesa nel 1631. Dopo un periodo di confusione in epoca napoleonica, con la restaurazione, nel 1816 Monteboaggine perse la propria autonomia e amministrazione diventando appodiato dell’attuale Comune di Montecopiolo.

Tra i prodotti agricoli tipici del territorio è rinomata la patata di Monteboaggine, un tubero riscoperto da qualche anno grazie agli studi del CRA di Monsampolo del Tronto (AP). Le caratteristiche della patata sono inconfondibili: si conserva a lungo e “non scuoce mai”, ideale per gli gnocchi, ma ottima in tutte le ricette. 

Fino a qualche decennio fa era molto praticata la transumanza: da Monteboaggine partivano molti pastori con i loro armenti ad ottobre, soprattutto verso la Maremma, per ritornare a giugno dell’anno successivo.

Come in tanti piccoli paesi, gli abitanti di Monteboaggine sono molto legati alle loro origini ed al territorio, che negli anni non ha avuto grandi sconvolgimenti o modifiche. Quello che scrisse il Guerrieri in merito a Monteboaggine (1606-1676) calza a pennello anche oggi: "…sebbene vi ho dipinto quel luoco forse piu’ rustico degl’altri nondimeno voglio che sappiate che da quei rudi et homini di virtù ornati e degni di lodevole memoria aspri tuguri sono usciti et escono."  

Ultimo aggiornamento 03/10/2022
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