L’itinerario nella Ravenna rinascimentale “La scuola d’arte a Ravenna tra XV e XVI secolo: i capolavori pittorici di Francesco Zaganelli e Luca Longhi” ci porta a scoprire tesori nascosti e opere d’arte di insolita bellezza che per un giorno ci faranno dimenticare di essere nella città dei mosaici dorati.
Ravenna era stata capitale del mondo, dall’Impero romano, al Regno dei Goti, fino all’Esarcato bizantino. Nei secoli medievali si riduce però a una piccola città di provincia che conserva ancora fatiscenti mura diroccate e antichi monumenti che confermano la sua gloria.
Soltanto nel secolo XV, una nuova ondata di dinamicità artistica e culturale attraversa l’Italia e prende il nome di Rinascimento. Nel caso di Ravenna, il Rinascimento invade la città con l’arrivo dei veneziani che conquistano la città nel 1441. Da questo momento in avanti la città inizia a dotarsi di piazze, complessi monumentali e chiese che rispecchiano i gusti artistici e la riscoperta dei canoni di bellezza classica propri del Rinascimento.
Dapprima si rinnova l’architettura militare e il piano urbanistico della città. Si rafforzano le mura e nel 1457 si costruisce la Rocca di Brancaleone, dalla pianta innovativa tipica delle fortificazioni cinquecentesche. A seguire, nel centro di Ravenna, sorge la Piazza del Popolo, la piazza centrale dove si erige il Palazzetto veneziano, un orologio e due colonne finemente decorate da Pietro Lombardi, secondo uno stile prettamente veneziano. La planimetria della stessa piazza seguiva inoltre i dettami del più importante architetto rinascimentale italiano: Leon Battista Alberti.
Oltre alle architetture civili, la prima Ravenna rinascimentale abbellisce l’architettura religiosa con nuovi modelli. Il convento di Santa Maria di Porto è per grandezza e qualità la migliore architettura veneziana a Ravenna, il cui chiostro maggiore è tuttora molto ammirato per la celebre loggetta lombardesca, dalle bellissime proporzioni e dai marmi finissimi. Molte altre chiese della città, come la Chiesa di San Francesco, la chiesa di San Giovanni Evangelista, Sant’Apollinare Nuovo e perfino il complesso di San Vitale, si arricchiscono di portici, cappelle e decorazioni che fanno diretto riferimento ai modelli classici che rispecchiano appieno i canoni rinascimentali.
Con la cacciata dei veneziani nel 1512, non viene meno lo stimolo innovativo del Rinascimento di Ravenna che, anzi, produce nel secolo XVI alcuni dei migliori capolavori italiani. Protagonisti di questo slancio artistico sono, dapprima, Francesco Zaganelli (1450-1532) e, a seguire, Luca Longhi (1507-1580).
Il pittore Francesco Zaganelli segue i passi dell’arte rinascimentale ferrarese, in particolare di Ercole de’ Roberti, che cercherà di imitare a partire dal 1513 nelle sue opere ravennate, molte delle quali oggi si ammirano nel MAR, il Museo d'Arte della Città di Ravenna.
Sempre nel MAR si trovano anche i capolavori di uno dei presunti allievi della bottega cinquecentesca dello Zaganelli: Luca Longhi. Questo pittore straordinario porterà nelle opere d’arte, che ancora oggi ornano molte chiese di Ravenna, la corrente del manierismo, fatta di uno stile raffinato e stravagante, con colori innaturali e brillanti. La propensione del Longhi tenderà inizialmente verso forme dolci e aggraziate. Solo in seguito il suo linguaggio artistico si rinnoverà secondo un’ottica eclettica tendente alla maniera di fine Cinquecento.
In città il Longhi lavora a partire dal settimo decennio del XVI secolo a stretto contatto con i figli Francesco e Barbara Longhi, pittori altrettanto talentuosi quanto il padre. Il nostro percorso a piedi nell’arte rinascimentale di Ravenna collega le numerose testimonianze pittoriche di Luca e dei figli Francesco e Barbara conservate nelle chiese di Santa Maria in Porto, Santa Barbara, San Francesco, Sant’Agata, Santa Maria Maggiore, San Giovanni Battista, nel Duomo, nel Palazzo Arcivescovile, e presso la Biblioteca Classense, dove troviamo il grandioso capolavoro del Longhi: le Nozze di Cana, un dipinto su muro a fondale del refettorio sul cui sfondo appare la Ravenna nel 1579.
INFO TECNICHE
Distanza: 5 km