La mostra al Palazzo dei Diamanti di Ferrara racconta le vicende della pittura del primo Cinquecento a Ferrara, dagli anni del passaggio di consegne dal duca Ercole I d’Este al figlio Alfonso I (1505), fino alla scomparsa di quest’ultimo (1534), committente raffinato e di grandi ambizioni, capace di rinnovare gli spazi privati della corte come quelli pubblici della città.
Il tramonto della generazione di Cosmè Tura, Francesco del Cossa e Ercole de’ Roberti pone Ferrara di fronte alla difficile sfida di un ricambio artistico di alto livello. All’inizio del nuovo secolo si sviluppa una nuova scuola, più aperta agli scambi con altri centri, che ha come protagonisti quattro maestri: Ludovico Mazzolino, pittore dall’estro bizzarro che orienta il suo linguaggio in senso anticlassico; Giovan Battista Benvenuti detto l’Ortolano, sempre caratterizzato invece da un naturalismo convinto e sincero; Benvenuto Tisi detto il Garofalo, il principale interprete locale della maniera di Raffaello, e Giovanni Luteri detto il Dosso, che sviluppa uno stile originale, colto e divertito, influenzato tanto da Giorgione e Tiziano quanto dalla Roma di Michelangelo.
La mostra accompagnerà il visitatore attraverso una stagione incredibilmente ricca, dove l’antico e il moderno, il sacro e il profano, la storia e la fiaba si fondono in un mondo figurativo che può definirsi, in una parola, ferrarese.