La zona vitivinicola della Romagna ha un’estensione molto vasta rispetto a altre aree produttive dell’Emilia Romagna. Risalendo verso nord, dai litorali di Rimini e Riccione giunge fino ai territori a est di Bologna. Tra questi due estremi si ergono dolci colline che hanno dato i natali a alcuni tra i migliori e più famosi vini della regione.
Due vitigni in particolare si identificano profondamente col territorio romagnolo e se ne fanno portavoce in tutto il mondo: il bianco Albana e il rosso Sangiovese.
Coltivato esclusivamente in Romagna, la storia del vitigno Albana si intreccia a quella di Bertinoro, in provincia di Forlì, considerato il cuore della sua produzione.
La leggenda narra infatti che Galla Placidia, la figlia dell’imperatore Teodosio, attraversando la Romagna venne invitata a bere un calice di vino locale in un villaggio sulle colline, e lo apprezzò al punto da esprimere il desiderio di assaporarlo in un calice d’oro (“berti in oro”).
Primo in Italia ad ottenere nel 1987 la DOCG, le tipologie di Albana oggi prodotte sono secco, amabile, dolce, passito e passito riserva. Quanto alle sue caratteristiche organolettiche e all’aspetto, tutte hanno in comune un colore giallo paglierino, tendente al dorato (ambrato nella versione passito), un sapore asciutto e un po' tannico che diventa caldo e armonico nella versione secca, fruttato e vellutato per le versione dolce e passito.
Un’occasione per assaggiare l’Albana è Albana Dei, un evento che anima le strade di Bertinoro con degustazioni di Albana secco, dolce, spumante e passito dei produttori locali.
A inizio estate Bertinoro ospita anche la rassegna a tema enogastronomico Vini e sapori in strada.
Presente in Romagna da secoli, il Romagna Sangiovese DOP si distingue in quattro tipologie: oltre alla omonima troviamo il Romagna Sangiovese Novello, Superiore e Riserva.
Le caratteristiche dei vini di questa DOC, nella quale l'uva Sangiovese di Romagna deve essere presente in una percentuale minima dell’85%, sono il colore rosso rubino con riflessi violacei, il profumo floreale di viola e di mora, un sapore secco, equilibrato, con tannini setosi.
Protagonisti di molte sagre in giro per la Romagna, questi vini si distinguono per il loro equilibrio tra eleganza e struttura che danno vita a etichette di prima categoria.
Oltre a Sangiovese e Albana, i produttori del Consorzio Vini di Romagna, fondato nel 1962, si impegnano quotidianamente nella produzione di altre tipologie di vini come il il Romagna DOP Trebbiano, il Romagna DOP Pagadebit, e il Romagna DOP Cagnina.
La rebola è una menzione tradizionale che identifica un vino autoctono della provincia di Rimini. Si ottiene da uve di grechetto gentile storicamente presenti nell area riminese.
La prima iscrizione notarile che testimonia la sua presenza è del 1378 (statuti di Savignano di Rimni).
È un vino di buona struttura, salino con qualche accenno ammandorlato; che sente notevolmente l'influenza del mare. La sua sapidità lo rende particolarmente adatto alla cucina di pesce locale.
È un bianco sorridente, comprensibile e eclettico; rappresentativo di un territorio a grande vocazione turistica. Un vero e proprio souvenir liquido da assaggiare in vacanza e portare a casa.
Il modo migliore per assaggiare la rebola e gli altri vini riminesi è "P.assaggi di Vino", l’evento annuale che si tiene a luglio nella cornice del Ponte di Tiberio e del Borgo San Giuliano