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48 ore nella storia - "A spasso” a Santa Sofia

Sapevate che fino al 1923 Santa Sofia faceva parte della provincia di Firenze?

E che il confine tra Stato Pontificio e Granducato di Toscana tagliava a metà il tessuto urbano di Mortano e Santa Sofia? Quello che, oggi, è il rione di Mortano, infatti, era un tempo un Comune nato nel 1828 dalle ceneri del cosidetto “Stato di Pondo”.

Queste e tante altre curiosità si possono scoprire percorrendo, a Santa Sofia, il trekking urbano “A spasso”. Si tratta di un itinerario liberamente fruibile, semplice da seguire attraverso la mappa cartacea o i QR code e gli appositi pannelli collocati sugli edifici più significativi di Santa Sofia: il palazzo comunale, il Teatro Mentore, i rioni storici come Borgo e Croce, gli antichi ponti a schiena d’asino. Ognuno di questi luoghi racconta storie, aneddoti e tradizioni mentre i pannelli informativi mostrano la trasformazione degli edifici. Ognuno, poi, può scegliere quanto tempo dedicare alla scoperta di Santa Sofia, entrando nel dettaglio degli approfondimenti interattivi.

Sicuramente, tante sono le curiosità che verranno alla luce come l’ “esotico” quartere Shangai o le testimonianze storiche sulle numerose filande di Santa Sofia.

Durante il cammino, non bisogna dimenticare di visitare le due principali chiese di Santa Sofia: una è l’Oratorio del Santissimo Crocifisso in piazza Matteotti, dove è conservato un bel crocifisso votivo ligneo del XV sec. (che la tradizione popolare vuole trasportato da una piena del Bidente) e soprattutto la pregevole deposizione dipinta da Giuseppe Bezzuoli (1784 – 1855), l’altra è la Chiesa di Santa Lucia, al cui interno è possibile ammirare un dipinto seicentesco in cui sono raffigurate le Sante Lucia e Sofia e che mostra l’antico aspetto dell’attuale piazza Matteotti, rimaneggiata più volte in seguito ad eventi sismici e alla costruzione della strada rotabile.

  • Durata
    48 ore
  • Corniolo, centro Corniolo

    La seconda tappa del nostro itinerario ci porta a Corniolo, frazione di Santa Sofia situata a circa 15 km di distanza dal capoluogo. Il piccolo abitato di Corniolo è nato attorno all'antico borgo con le case in sasso e nella parte alta dell'abitato troviamo due interessanti chiese, le cui facciate si guardano a poche centinaia di metri di distanza. In piazza Pasquale II è la chiesa di San Pietro (attestata dal XII sec.) il cui aspetto attuale è dovuto alle ricostruzioni avvenute in seguito ai terremoti del 1918-19. La facciata della Chiesa di San Pietro è in stile romanico ed è ornata da un rilievo raffigurante San Pietro benedicente. Sul fianco destro della struttura si erge il campanile con una campana bronzea del 1678.

    All'interno della chiesa, a navata unica, si conservano alcune prestigiose opere: l’Assunta con i Santi Sebastiano, Romualdo e Antonio Abate, bassorilievo in terracotta della bottega di Giovanni della Robbia databile al XVI secolo. Notevole è anche un dipinto raffigurante la Deposizione di Cristo del pittore faentino Giulio Ponteghini (XVI secolo). Gli affreschi dell’abside sono del pittore santasofiese Innocente Biserni (1895-1964) detto Cencino.

    Poco distante, in via della Madonna, sorge l’Oratorio della Madonna delle Grazie che conserva al suo interno un affresco risalente al XV secolo circa e sistemato all’interno di un altare tardo barocco in stucco dipinto, raffigurante la Madonna con il Bambino. Un secondo affresco, proveniente dalla chiesa di S. Maria delle Farie al Corniolino, rappresenta Maria in trono con il Bambino fra S. Pietro e la Maddalena (sec. XVI). Nel campanile della chiesa sono collocate due campane del 1257 su cui vi è inciso: ‘Per Petrus fieri me fecit A.D. MCCLVII’ (Il prete Pietro mi fece fare nell’anno del Signore 1257). La facciata è arricchita da un portico con colonne e capitelli.

  • Castello del Corniolino Corniolo

    Dopo la visita al centro storico di Corniolo, il viaggio nella storia prosegue a ritroso nel tempo e ci porta fino alle rovine del Castello del Corniolino. Per raggiungerlo è necessario spostarsi in auto, salendo da Corniolo verso Campigna per circa 2 km lungo la SP4 del Bidente. Qui, nei pressi di una ampia piazzola, si vedono le indicazioni del sentiero segnalato che porta ai ruderi del Castello. Oggi rimangono imponenti strutture murarie, parte della cinta e del mastio e un arco a tutto sesto che si affaccia sul crinale e le foreste di Campigna, un tempo porta di ingresso al fortilizio. Nel Medioevo il Castello, di proprietà dei Conti Guidi, era il centro più importante della valle e ha continuato ad esserlo fino al XV secolo. Il Castello del Corniolino, infatti, è attestato dal 1220 e controllava la strada che da Galeata conduceva in Toscana. Il cardinale Anglico lo descrive così nel 1371: "E' sull'Alpe sopra un alto insepugnabile monte. Ha una rocca e una torre fortissima. C'è un'altra torre a un tiro di balestra che si chiama la Rovere. Passa qui in mezzo la strada maestra che da Galeata conduce in Toscana (...)".

    Oggi il Castello del Corniolino può essere il punto di partenza di escursioni che, ricalcando i tracciati di un tempo, salgono fino a Campigna.

Ultimo aggiornamento 16/06/2023

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Redazione DT Romagna

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