24 ore è il tempo ideale per tuffarsi nell'arte contemporanea a Santa Sofia: il piccolo comune della valle del Bidente, infatti, è uno scrigno in cui ammirare opere di artisti di chiara fama.
La Galleria d’arte contemporanea, ospitata in un edificio nel centro di Santa Sofia, è intitolata a Vero Stoppioni, promotore del Premio Campigna, ed è nata nel 1990 per esporre e conservare le opere realizzate durante le varie edizioni del Premio di Arte Contemporanea nato negli anni '50 a cui hanno partecipato, nel corso del tempo, numerosi artisti: Fabrizio Plessi, Mattia Moreni, Piero Ruggeri, Francesco Somaini, Pompilio Mandelli, Enzo Brunori, Giannetto Fieschi, Alberto Sughi, Giovanni Korompay, Aldo Borgonzoni, solo per fare qualche nome. All’interno dell’istituzione museale sono rappresentate le più interessanti tendenze artistiche italiane dagli anni '50 ad oggi, con opere degli artisti sopra citati e opere di pittori di ambito romagnolo che spaziano dal realismo all’informale, dalla pop art all’astrattismo, dalla rappresentazione metafisica alla nuova figurazione.
Una sezione speciale, inoltre, è dedicata a Mattia Moreni (1920-1999), “il più mobile ed irrequieto fra i nostri maestri” come lo definisce lo storico dell’arte Renato Barilli. Moreni partecipò a varie edizioni del Premio Campigna e istituì un rapporto privilegiato con Santa Sofia e il suo territorio.
Per questo all'interno della Stoppioni vi è una sezione dedicata all'artista con opere che fanno parte in prevalenza del ciclo “Regressione della Specie e della Specie Belle Arti”: cinque autoritratti, Santa Sofia prilla prima di esplodere, tela realizzata nel 1983 in occasione del XVII° Premio Campigna dedicato al paesaggio, La bistecca del vicino del 1984, un pastello su carta, una scultura in ferro dipinto. Presente anche una bellissima opera della fase della metamorfosi delle angurie (1968-1975) Un'anguria in disfacimento o della lontananza (1973).
Domina lo spazio espositivo la grande Mistura, realizzata dal Moreni fra il 1976 e il 1984, costituita da una coloratissima ed impressionante parte convessa, in cui i materiali sono stati incollati e deformati attraverso l’utilizzo (in dosi errate) di araldite, ed una parte concava in cui è quasi imprigionato “Il Narciso” o Mister Chimica, un calco a mezzo busto dell’artista.
La Galleria è solitamente aperta alla domenica (dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18). Si possono concordare viste su richiesta contattando l'Ufficio Cultura, 0543 975428-29 o 0543 974551.
Dal centro storico di Santa Sofia prende avvio anche l'itinerario alla scoperta dell'arte contemporanea lungo il Parco di Sculture all'aperto, nato nel 1993 in stretta correlazione con la Galleria d'arte contemporanea “Vero Stoppioni”. Attualmente sono 14 le sculture e le installazioni collocate all'interno del Parco, ma il loro numero è destinato ad aumentare nel tempo.
Le sculture sono collocate in un percorso pedonale di circa 2 km, che si snoda partendo dal Parco della Resistenza (ex Parco Giorgi, accesso da piazza Matteotti) per poi scendere nell’alveo del fiume Bidente ricalcando in parte il percorso del Parco Fluviale che, da Santa Sofia, permette di raggiungere Capaccio costeggiando le acque limpide del Bidente.
Qui le opere si integrano con il paesaggio e con la storia del territorio facendo dialogare in maniera diretta arte e ambiente: il lavoro di Mauro Staccioli Santa Sofia ‘93 e l’opera di Hidetoshi Nagasawa Sotto l’albero del ginkgo al Parco della Resistenza, VIA di Chiara Pergola in piazza Matteotti e poi, lungo il Parco Fluviale, gli interventi artistici di Anne e Patrick Poirier, Giulio De Mitri, Cuoghi Corsello, Giuseppe Maraniello, Flavio Favelli, Eliseo Mattiacci, Nicola Carrino, Luigi Mainolfi, fino a giungere all'imponente opera di Arnaldo Pomodoro, Cono tronco. In paese, sulla piazzetta Milleluci, si trova invece La deriva è il nodo della mia gola di Sissi.
Il Parco di Sculture è gratuito e visitabile liberamente in ogni giorno dell’anno ed è perfetto anche per fare avvicinare i bambini all’arte contemporanea: lungo il percorso sono posizionati pannelli in plexiglass con le avventure di Emi e Poi, un bambino e una poiana che interagiscono con le opere stesse.