Itinerario: Ferrara (0 km), idrovora di Baura (22 km), Tresigallo (41 km), Codigoro (74 km), Abbazia di Pomposa (82 km), Volano (91 km), idrovora di Marozzo (112 km), Comacchio (129 km), Ostellato (151 km), idrovora di Saiarino (181 km), Traghetto (202 km), Ferrara (237 km)
Durata: 48 ore
Lunghezza totale: km 237
Difficoltà: facile
Quando partire: da aprile a ottobre
Moto: tutte
Lasciamo Ferrara alle nostre spalle e con lei la magnificenza di Palazzo Ducale, ancora circondato e difeso dalle acque del Po che qui si divideva, quasi abbracciando la città, in due rami: il Po di Primaro e il Po di Volano. E’ seguendo il corso di quest’ultimo che nasce questo viaggio alla scoperta dei territori che l’epopea della Grande Bonifica ha fatto riemergere attraverso l’opera incessante dell’uomo che ha trasformato, con le carriole e la forza dlle braccia ma soprattutto delle grandi idrovore della seconda metà dell’800 il bacino lacustre stretto tra il Po a Nord, il Reno a Sud, il Panaro a ovest e il mare a est nella distesa infinita di campi coltivati che ora attraversiamo. Bastano pochi km da Ferrara che ecco i primi due impianti idrovori che con le loro pompe dalla seconda metà dell’800 governano il regime delle acque di questo territorio, alzando e convogliando l’acqua raccolta dai canali nel corso del fiume.
E’ seguendo la sua sponda che arriviamo prima a Tresigallo, la Città Metafisica che rappresenta l’esempio più alto della bellezza raggiunta dal Razionalismo italiano nei primi anni del ‘900 e poi Codigoro che con i suoi cinque impianti è uno dei complessi più significativi della bonifica idraulica italiana e mondiale, capaci di alzare fino a cinque metri l’acqua raccolta nei bacini per gettarla nel fiume per l’ultima corsa fino a Volano dove si getta in mare. Incantati dalla magnificenza dell’Abbazia di Pomposa, sfiorata Valle Bertuzzi con la sua nutrita colonia di fenicotteri rosa e visitato lo stabilimento idrovoro di Marozzo, eccoci a Comacchio, la Regina delle valli dove prospera l’anguilla.
Lasciamo i suoi straordinari monumenti settecenteschi per seguire il Canale Navigabile che getta le sue acque governate dall’Impianto idrovoro delle Valli e arrivare a Ostellato prima e Portomaggiore poi. Consandolo, Argenta ed ecco l’idrovora e Saiarino col suo stupendo Museo della Bonifica, capace di raccontare storie di uomini e mezzi straordinari. Risalendo il corso dl fiume Reno eccoci a Traghetto per ritrovare l’antico corso del Po di Primaro, per lungo tempo ramo principale del Grande Fiume. Ed è seguendo le anse del suo antico corso che torniamo alla città degli Estensi là dove le acque del ramo di Primaro tornano un tutt’uno con quelle del Po di Volano.