Una delle zone sedimentarie più importanti d’Europa, la più vasta d’Italia che racchiude elementi di biodiversità che la rendono un paradiso per naturalisti, biologi, turisti e birdwatchers. Il Parco è organizzato in 6 ambiti territoriali denominati “Stazioni” ed è sempre uno spettacolo alla vista per chi anche solo una volta sceglie di visitarlo.
Boschi che ricordano selve tenebrose dove cervi scorrazzano maestosi (Bosco della Mesola), fenicotteri e cormorani circondati da canneti che passeggiano nella nebbia tra basse lagune salmastre, piccoli villaggi di pescatori legati alla raccolta delle vongole o delle anguille (Goro e Comacchio).
Dal fiume Po fino alle valli di Comacchio è questo il paesaggio che si presenta a chi visita la parte ferrarese del Delta.
Gli itinerari possibili sono infiniti e lo stupore che li accompagna indescrivibile.
Lo stesso poi che si prova quando ci si imbatte nella monumentale abbazia di Pomposa o in una delle tante Delizie Estensi (come quella di Belriguardo a Voghiera, Del Verginese a Portomaggiore e quella del castello della Mesola), tracce di un passato splendore in bilico tra natura, armonia e bellezza.
All’interno del Parco è presente anche l’Ecomuseo di Argenta, composto da tre sezioni: il Museo delle Valli di Argenta, il Museo della Bonifica e il Museo Civico.
La parte ravennate del Parco arriva a lambire a sud le Valli di Comacchio, e da qui si apre, con pinete e piallasse, ad affascinanti aree naturali e siti d’interesse culturale come la basilica di Sant’Apollinare in Classe, e tutti gli altri siti all'interno del sito seriale UNESCO "Monumenti paleocristiani di Ravenna".
Ci sono valli silenziose protese verso il mare dove crescono esemplari di vegetazione e risiedono rare specie faunistiche, le Oasi di Boscoforte e Punte Alberete, le pinete secolari di San Vitale e Classe cantate da Dante e Boccaccio e, infine, più giù si arriva alle antiche saline di Cervia, luogo prediletto da stormi di fenicotteri rosa.
Da qui è possibile anche raggiungere le Pialasse di Ravenna, grandi lagune salmastre collegate al mare, visitabili anche a bordo di una piccola imbarcazione per ammirare da un diverso punto di vista meravigliosi scorci paesaggistici.
Da non perdere, poi, la splendida Oasi di Punte Alberete, con la sua foresta allagata unica nel suo genere, la foce del torrente Bevano, ambiente "selvaggio" e di grande valore naturalistico e di biodiversità, la Valle dell'Ortazzo e dell'Ortazzino. A Sant'Alberto, infine, merita una visita il Museo NatuRa, Museo di Scienze Naturali della città di Ravenna e Centro Visite del Parco del Delta del Po.
Odori, colori, saperi, sapori: l’osservazione degli uccelli è il modo più emozionante per entrare a contatto con la natura del Parco del Delta del Po, così varia e così viva da rimanere impressa nella memoria di ogni visitatore. Il Parco del Delta del Po si estende per 54.000 ettari distribuiti su 9 comuni nelle province di Ferrara e Ravenna. Vari sono gli ambienti che lo compongono e che vanno dai residui dunosi, lungo alcuni tratti del litorale, alla verde distesa del Bosco della Mesola; dai suggestivi percorsi naturalistici lungo i suoi fiumi alle antiche pinete; dalle sterminate distese di acqua salmastra delle Valli di Comacchio e della Sacca di Goro alle valli di acqua dolce di Argenta e di Ostellato, zone dove trovano cibo e riparo numerose specie di uccelli.
La Riserva Naturale del Gran Bosco della Mesola, con una superficie di 1.058 ettari, rappresenta uno degli ultimi e meglio conservati residui di bosco di pianura, memoria delle antiche foreste che si trovavano fino a qualche secolo fa lungo la costa adriatica. Il bosco della Mesola è una riserva naturale dove è possibile osservare gli ultimi esemplari del Cervo delle dune, specie autoctona e protetta: non è difficile ascoltare il bramito dei cervi che, nella stagione dell’amore, si trasforma in un concerto indimenticabile.
Comacchio e le sue Valli, un legame intenso e pieno di fascino a cui nessuno riesce a sfuggire: residuo di un complesso di circa 11.000 ettari di superficie, ridotti progressivamente a seguito delle bonifiche, e area di acqua salmastra dedicata alla pesca, in cui viene immessa acqua salata dal mare o dolce dal fiume. Dall’argine sinistro del Reno all’interno delle Valli di Comacchio si spinge la penisola di Boscoforte che, grazie alla contemporanea presenza di acqua dolce e salmastra si caratterizza per ambienti naturali diversi. Tra i suoi abitanti, spiccano esemplari di cavalli Delta di derivazione Camargue e numerose specie di uccelli, tra cui gli splendidi Fenicotteri Rosa: per la sua posizione privilegiata e le sue caratteristiche strutturali, Boscoforte richiama un’avifauna particolarmente ricca e variegata.