La Romagna è una terra dalle radici orgogliosamente contadine. Una natura che resiste non solo negli agriturismi o nelle eccellenze DOP e IGP, ma anche nella tradizione delle stampa a ruggine, una tecnica che risale al 17esimo secolo, salvaguardata da una decina di artigiani nelle loro stamperie sparse tra Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, la maggior parte riunita nella associazione Stampatori Tele Romagnole. Tovaglie, tovaglioli, grembiuli, copriletto e molti altri tessuti per la casa che nascono, rigorosamente battuti a mano da chi ha scelto di non derogare al metodo tradizionale, dall’unione di stoffe di canapa, lino o cotone, stampi in legno di pero, colori ottenuti dalla ruggine o da altri minerali “poveri” e disegni tradizionali come foglie di edera, spighe, galletti, tralci di vite, grappoli d'uva, rustici boccali e le caveje, i perni di collegamento tra il giogo dei buoi ed il carro.
Questo è un viaggio per botteghe: preparatevi alla melodia del mazzuolo di 3 o 4 chili che batte sullo stampo in legno appoggiato sulla tela e al profumo inconfondibile dell’aceto di vino che viene mescolato al ferro dolce e alla farina per creare il tipico colore ruggine – ma non chiedete le proporzioni di questa miscela, ogni artigiano ha la sua segreta!
La prima tappa è Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini. Camminando tra ristoranti e negozi per le strade dell’antico borgo che è di fatto la porta d’ingresso della Valmarecchia è d’obbligo visitare la Antica Stamperia Marchi, attiva dal 1633, dove si utilizza ancora l’antico mangano per follare – cioè stirare – i tessuti, e dove si possono trovare più di 2mila stampi. Un luogo che va oltre la semplice bottega e laboratorio: è infatti anche un museo, aperto a visite guidate per gruppi o per singoli su richiesta.
Anche la storia della Rocca Malatestiana di Santarcangelo si lega a doppio filo a quella delle stampe romagnole: merito della nobildonna e imprenditrice ravennate Eugenia Rasponi Murat, che a inizio ‘900 acquistò il castello e lo trasformò in una fabbrica di mobili da abbellire con le tele stampate di cui era grande appassionata, tanto da adornarne tutti i muri della fortezza.
Prima di salutare Santarcangelo, magari dopo una piadina o un piatto di tagliatelle al ragù, è consigliatissima una vita al MET, il Museo degli usi e costumi della Gente di Romagna, con il suo patrimonio di esperienze e conoscenza, non solo di oggetti.
Da Santarcangelo il nostro viaggio di tela in tela può proseguire risalendo la bimillenaria via Emilia: la prima fermata è Gambettola, in provincia di Forlì-Cesena, dove immaginazione e creatività vanno a braccetto, tra una visita a Casa Fellini, la dimora di famiglia dove il grande regista trascorse molte delle sue estati di infanzia insieme ai nonni, e i laboratori della Scuola di cartapesta, dove nascono anche le maschere e i carri per lo storico carnevale locale, uno dei più importanti della Romagna.
A Gambettola sono presenti due botteghe artigiane che producono le tele romagnole. Una è la Stamperia Pascucci, che si avvicina a compiere i 200 anni di attività e ha visto ben sette generazioni tramandarsi i segreti del mestiere. L’altra è la Stamperia Bertozzi, che da qualche anno ha superato il secolo di apertura: negli anni ’30 il fondatore Luigi fu tra i primi a cercare di far conoscere le stampa romagnole al mondo, portandole alla Triennale di Milano.
Per programmare una visita può essere utile ricordare che ogni anno in autunno a Gambettola si svolge l'Antica fiera della Canapa, tra tele stampate a ruggine, mostre fotografiche, prodotti della canapa, figuranti in costume e un mercato ambulante di tessuti e oggetti e della cultura contadina.
Una tradizione bucolica vista mare: la storia delle stampe a ruggine e del turismo balneare si intrecciano più spesso di quanto si possa pensare, dalle prime tende da spiaggia della Riviera che iniziava a diventare capitale del turismo, prodotte da Pascucci a Gambettola, fino ad arrivare ai giorni nostri, con i tessuti dipinti che sono ormai il souvenir per eccellenza di una vacanza in Romagna.
Ed ecco quindi che una tappa del nostro tour tra alcune delle stamperie romagnole più autentiche può svilupparsi anche a due passi dalla spiaggia, non prima però di qualche deviazione panoramica. Da Gambettola ci si spinge infatti a Meldola, in provincia di Forlì-Cesena: contraddistinta dall'imponente rocca medievale, questa località all'imbocco della Valle del fiume Bidente ospita Bottega Visini, operativa dal 1895. L’appuntamento successivo è a Santa Sofia, sempre nel forlivese, borgo porta d’accesso alle Foreste Casentinesi, dove c’è Peromatto, la bottega di due giovani che hanno realizzato il loro sogno di inseguire le fascinazioni della tradizione artigiana; da qui si torna in pianura, prima a Forlì, per una visita a Il Guado, laboratorio in pieno centro storico, poi a San Zaccaria, frazione di Ravenna, dove ha la sua bottega il mastro tintore Egidio Miserocchi.
Ed ecco finalmente il mare. C’è solo l’imbarazzo della scelta: a Cervia la stamperia C’era una volta, a Cesenatico la Stamperia Braghittoni, a Bellaria-Igea Marina vi aspetta Casadei Stampe e infine a Rimini, in centro, Stamperia Ruggine. Un motivo in più per una gita in Riviera, che sia in piena stagione o per godersi il mare d’inverno.