La Romagna non è solo la terra della Dolce Vita ma anche una terra Patrimonio dell'Umanità. Tra le sue città che hanno ottenuto il riconoscimento UNESCO, ci sono ovviamente Ferrara e Ravenna, custodi di opere dallo straordinario valore storico, culturale, artistico e naturalistico.
Ma il territorio può fregiarsi di altri siti che possono annoverare questo prestigioso titolo; la Romagna rappresenta un crocevia perfetto tra cultura, arte e natura. Ogni città, ogni monumento e ogni paesaggio raccontano storie che affondano le radici in secoli di tradizioni, e ogni visita è un’occasione per scoprire qualcosa di nuovo e straordinario.
Scopriamo allora tutti i siti Patrimonio dell'Umanità Unesco in Romagna, in un viaggio di 72 ore!
Il nostro viaggio parte da Ferrara, che si impone come una delle città più straordinarie del Rinascimento italiano. Nel 1995, l’UNESCO l’ha inserita tra i patrimoni dell’umanità, riconoscendo l'importanza del suo centro storico come esempio unico di urbanistica rinascimentale.
A Ferrara, ogni strada, piazza e monumento racconta il fervore culturale dei secoli XV e XVI, quando la città fu una delle capitali dell’arte e della cultura europea. L’Addizione Erculea, un’innovativa opera urbanistica progettata dal famoso architetto Biagio Rossetti, è uno degli esempi più significativi di questa epoca. Inoltre, artisti come Piero della Francesca e Andrea Mantegna lasciarono il segno con le loro opere che ancora oggi decorano i palazzi e le chiese ferraresi.
Ma oltre alla città di Ferrara, nella provincia estense sono presenti altri due siti UNESCO: le Delizie Estensi, le monumentali residenze dei duchi d’Este, e la vicina area umida del Delta del Po.
Si tratta di una delle zone sedimentarie più importanti d’Europa, la più vasta d’Italia che racchiude elementi di biodiversità che la rendono un paradiso per naturalisti, biologi, turisti e birdwatchers.
Tra le sei stazioni del Parco, la nostra tappa ci porta nelle splendide Valli di Comacchio, residuo di un complesso di circa 11.000 ettari di superficie, ridotti progressivamente a seguito delle bonifiche, e area di acqua salmastra dedicata alla pesca, in cui viene immessa acqua salata dal mare o dolce dal fiume.
Un paesaggio di irreale bellezza, un regno magico che sorge tra terra e acqua che costituisce l’habitat ideale per molte specie di uccelli nidificanti, svernanti e di passo. Su tutti gli splendidi esemplari di fenicotteri rosa, che da anni ormai costituiscono una colonia stanziale all’interno della Salina, che conserva un impianto realizzato in epoca napoleonica.
A pochi chilometri dal mare Adriatico, Ravenna è una delle città più affascinanti e ricche di storia della Romagna. La città, patria del mosaico, custodisce un patrimonio unico al mondo che nel 1996 è stato riconosciuto come patrimonio dell'umanità UNESCO. I suoi otto monumenti paleocristiani, che risalgono ai secoli V e VI, sono testimonianze straordinarie di un'epoca di grande splendore.
Tra i gioielli di Ravenna spiccano la Basilica di San Vitale, con i suoi mosaici mozzafiato, il Mausoleo di Galla Placidia, il Mausoleo di Teodorico, e le basiliche di Sant'Apollinare Nuovo e Sant'Apollinare in Classe. A questi si aggiungono il Battistero degli Ariani, il Battistero Neoniano e la Cappella di Sant’Andrea, ognuno con un fascino e una bellezza che raccontano la grandezza storica della città.
Rimaniamo nel ravennate e ci spostiamo a Faenza che, tra i siti riconosciuti dall’UNESCO, annovera il Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC) di Faenza, definito “Messaggero di una Cultura di Pace”, in quanto Espressione dell’arte ceramica nel Mondo.
Fondato nel 1908, il Museo raccoglie circa 60.000 opere che testimoniano le produzioni ceramiche di ogni epoca e continente, dai reperti dell’Antica Mesopotamia a quelli dei più grandi artisti contemporanei (Picasso, Matisse, Chagall, Fontana).
Secondo l’UNESCO il Museo costituisce un punto di riferimento per la ceramica antica, moderna e contemporanea, nazionale e internazionale, tanto per la presenza delle preziose opere ceramiche in esso contenute, quanto per l’eccezionale documentazione custodita nella sua biblioteca, che ospita oltre 60.000 volumi e 400 periodici.
Scendendo verso sud e cambiando provincia, arriviamo a Cesena, dove l'UNESCO è rappresentato dalla Biblioteca Malatestiana.
Risalente al XV secolo, celebra la cultura e la memoria del passato ed è la prima biblioteca pubblica a essere inclusa nel registro “Memoria del Mondo” dell’UNESCO.
Qui sono conservati 287 incunaboli, circa 4.000 cinquecentine, 1.753 manoscritti e oltre 17.000 lettere. La biblioteca monastica, costruita nella metà del XV secolo, ha particolare importanza storica in quanto detiene due primati assoluti: è stata la prima biblioteca civica d’Italia e d’Europa, ed è l’unico esempio di biblioteca monastica umanistica giunta fino a noi perfettamente conservata nell’edificio, negli arredi e nella dotazione libraria.
Non solo arte e storia, ma anche natura. Il nostro viaggio si conclude, infatti, nel cuore della natura romagnola, tra le Faggete Vetuste del Parco delle Foreste Casentinesi e della Riserva Integrale di Sasso Fratino, entrate nel patrimonio UNESCO per la loro unicità ecologica e biologica.
Una porta d'accesso al Parco è rappresentata dal Comune di Bagno di Romagna che permette di entrare in questo magico mondo; un vero paradiso per gli amanti del trekking e della natura incontaminata. Questi boschi secolari sono testimonianza di un ecosistema preservato nel tempo, un luogo ideale per chi desidera immergersi nella tranquillità e bellezza dei paesaggi naturali romagnoli.