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Il Sentiero di Francesco

Da Rimini a La Verna e ritorno, lungo i cammini tracciati dal Santo d’Assisi

Itinerario: Rimini (0 km), Verucchio (23 km), Sant’Igne (43 km), San Leo (47 km), Perticara (71 km), Sant’Agata Feltria (81 km), Pereto (86 km), Balze (104 km), Chiusi della Verna (153 km), Caprese Michelangelo (164 km), Anghiari (172 km), Borgo Pace (255 km), Sestino (270 km), Pennabilli (294 km), Villagrande (316 km), San Leo (327 km), Rimini (364 km)

 

Durata: 48 ore
Lunghezza: km 364
Difficoltà: facile
Quando partire: da aprile a ottobre
Moto: tutti i tipi

 


 

 

E’ davanti alla magnificenza del Tempio malatestiano che comincia il nostro viaggio sulle orme di San Francesco. E’ sotto la preziosità delle forme e dei marmi di uno dei capolavori del Rinascimento, infatti, che si cela l’antica chiesa dedicata al Santo d’Assisi. Dal cuore di Rimini al Colle di Covignano per poi puntare dritti a Verucchio. Nel luogo che l’ospitò dandogli riparo e pace, dai primi anni del ‘200 prese vita il convento che nel proprio chiostro preserva e tutela il cipresso maestoso che la tradizione vuole nato dal “bordone” che aveva sostenuto il cammino di Francesco. Una sosta di un attimo davanti alle fonti termali di San Francesco che incontriamo nella risalita verso Verucchio per poi raggiungere Sant’Igne proseguendo sulla Marecchiese fino a Secchiano per poi deviare attraversando il ponte che all’altezza del paese sorvola le acque del Marecchia. La tradizione vuole che il convento di Sant’Igne sorga nel luogo in cui l’apparizione miracolosa del "sacro fuoco" indicò a San Francesco il sentiero verso San Leo dove il Conte Orlando de' Cattani, affascinato dalla predica di Francesco, gli donò il monte della Verna, il luogo cioè che ebbe un ruolo centrale nell’opera di evangelizzazione del santo e nel suo percorso di fede.

 

E’ verso questa meta che ora puntiamo discendendo nuovamente verso il fiume per poi innalzarci lungo i tornanti che portano a Perticara prima e Sant’Agata Feltria poi per proseguire verso Pereto e Palazzo. Da qui la strada perde l’asfalto per diventare bianca mentre si inoltra nel cuore del monte. Ogni tanto una croce o una tabella del Cammino rincuora sulla giustezza del tragitto che torna alla normalità solo quando ormai siamo in prossimità di Balze. Per proseguire il nostro viaggio verso il monte di La Verna e il suo santuario scegliamo di puntare verso Pratieghi per poi, all’altezza di Caprile, svoltare sulla nuova Sestinese e ridiscendere verso Pieve Santo Stefano. Sono ormai gli ultimi chilometri per giungere alla meta, ed ecco su uno sperone di roccia ergersi, magnifico, il santuario col suo carico di valori, storia, bellezza e spiritualità.

 

Per il ritorno decidiamo di imboccare un altro dei “cammini” legati al peregrinare di Francesco e puntare verso la Caprese che, a non più di 10 km, diede i natali a Michelangelo. Luoghi di grande fascino come la vicina Anghiari, legata per fama a un’opera misteriosa di Leonardo da’ Vinci, e San Sepolcro, il borgo natale di Piero della Francesca.

L’attrazione dei tornanti di Bocca Trabaria vince su quella delle curve che ci porterebbero a Passo di Viamaggio, ed è attraverso questo godimento unico che giungiamo a Borgo Pace, dove i torrenti Meta e Auro si uniscono in quello che, fino a Fano, diverrà il Metauro. Da qui è una stradina in gran parte bianca quella che ci porta verso Sestino attraversando la magia del parco che circonda i profili dei Sassi di Simone e Simoncello per giungere a Pennabilli, Soanne, Villagrande e infine nuovamente a San Leo. Un godimento puro per chi ama la moto non solo per le meravigliose sensazioni che essa sa regalare, ma che ne sfrutta le potenzialità per immergersi nella bellezza dei luoghi e delle storie, in ciò che rende meravigliosa la vita proprio come noi cerchiamo di fare coi nostri viaggi.

 


 

 

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Ultimo aggiornamento 23/01/2023
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