Si è tenuta oggi, martedì 21 ottobre, la riunione congiunta del Consiglio di Amministrazione e della Cabina di Regia di Visit Romagna, alla presenza del presidente Jamil Sadegholvaad, del...
Si è tenuta oggi, martedì 21 ottobre, la riunione congiunta del Consiglio di Amministrazione e della Cabina di Regia di Visit Romagna, alla presenza del presidente Jamil Sadegholvaad, del direttore Chiara Astolfi. Un incontro strategico in vista dell’imminente stagione invernale e dell’attesissimo palinsesto di iniziative che accompagneranno il territorio romagnolo da Natale fino a metà gennaio.
È stata svelata la nuova immagine coordinata, pensata per essere declinata in modo dinamico sui canali digitali, nelle affissioni e nei materiali promozionali dei singoli Comuni. Un visual frizzante, gioioso e colorato che darà energia all’intera campagna di comunicazione, insieme a un video pensato per i social e le piattaforme web, dove Cecchetto – con il suo stile ironico e contagioso – ricorda a tutti che la festa è in Romagna.
Confermata, infatti, la linea creativa che guiderà la comunicazione di sistema: per quest’anno il claim sarà “È qui la festa!” by Claudio Cecchetto. Un titolo che è già un invito alla voglia di esserci e di condividere l’allegria e che si arricchisce di una nuova narrazione: quella di un vero e proprio “menù di Capodanni”: un ventaglio di proposte all’insegna della musica, delle tradizioni natalizie, dei grandi eventi diffusi, dell’enogastronomia, del relax, dell’arte.
Da qui anche la scelta del sottotitolo “I Capodanni di Romagna”, una definizione che Cecchetto ha immaginato come un menù di Capodanno, dove ogni portata è una proposta da gustare: quello dedicato al relax e alle terme, quello gastronomico nei borghi dell’entroterra, quello scintillante nelle piazze con i concerti, quello contemplativo tra presepi e mercatini. Una lunga festa che parte dal mare e arriva all’entroterra, che inizia di notte e continua di giorno.
Tanti eventi diversi per tanti Capodanni diversi, ma anche per tanti pubblici differenti: dai bambini ai giovani, dalle coppie ai senior, dagli sportivi agli escursionisti. Simbolo della festa sono i tradizionali fuochi d'artificio, tipici del Capodanno e che rappresentano una grande energia multicolore. Sullo sfondo di un cielo blu notte si stagliano fuochi d'artificio multicolori, ad ogni forma corrisponde un colore e ad ogni colore corrisponde una tipologia di Capodanno. Sotto a quel cielo si intravedono le silhouette di alberi di Natale dorati e alcuni simboli del territorio romagnolo, dal mare alle colline, dalle rocche alla spiaggia. Con gli stessi colori prende forma al centro dell'immagine la scritta "È qui la festa!" così caratterizzata e caratterizzante da voler affermarsi nel tempo come un nuovo logo e che sarà presente sulla comunicazione degli eventi di dicembre e gennaio di ogni comune della Romagna.
Il progetto conferma la vocazione di evento diffuso, che coinvolgerà tutte le province della Romagna, da Rimini a Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara. Ci sarà poi una data simbolica che segnerà l’avvio delle accensioni luminose. Ogni località gestirà la propria cerimonia inaugurale secondo tempi e modalità differenti, ma all’interno di un racconto condiviso.
Il programma comprenderà mercatini, presepi artistici e di sabbia, piste di pattinaggio sul ghiaccio, sculture luminose, videomapping, concerti, spettacoli, fuochi d’artificio, escursioni naturalistiche, visite nei borghi e nei castelli, eventi benessere e soggiorni tematici, in un calendario costruito per durare oltre la notte di San Silvestro.
Le festività invernali in Romagna coinvolgeranno anche musei, teatri, biblioteche, castelli, parchi tematici e strutture termali, ognuno con proposte pensate per pubblici diversi. Verranno valorizzati percorsi per famiglie con bambini, attività per gli amanti dell’enogastronomia e del benessere, esperienze per chi cerca ritmi slow e contatto con la natura, fino ad arrivare ai grandi eventi musicali nelle diverse località che diventeranno un immenso dance floor a cielo aperto.
Con la visita al Museo dedicato a Marco Simoncelli di Coriano prende avvio, da domani venerdì 17 ottobre sino a domenica 19, il Fam Trip, promosso da Visit Romagna dedicato ai tour operator...
Con la visita al Museo dedicato a Marco Simoncelli di Coriano prende avvio, da domani venerdì 17 ottobre sino a domenica 19, il Fam Trip, promosso da Visit Romagna dedicato ai tour operator specializzati in viaggi in moto che ha l’obiettivo di far conoscere direttamente agli operatori del settore le proposte di viaggio su due ruote nel nostro territorio.
A essere testato durante tre giorni di viaggio sarà l’itinerario “La Terra dei Campioni”, forse la più iconica tra le proposte di “Romagna Motorcycle”, il progetto curato da Visit Romagna per lo sviluppo del Mototurismo in Romagna.
Del resto la Romagna è la Terra dei motori, ma anche la Terra dei campioni se è vero che tanti degli attuali protagonisti italiani del motomondiale o sono nati qui - i riminesi Bastianini e Bezzecchi tra tutti, o anche il fresco campione mondiale della Super Sport Stefano Manzi - o, e sono molti, Bagnaia e Bulega in primis, l’hanno scelta come patria adottiva per crescere come piloti e come uomini.
Un risultato che trova la sua ragione nell’anima di questo territorio dove i bambini nascono con la passione dei nonni, che furono a loro volta bambini ai tempi della “Mototemporada romagnola”, quando la stagione balneare si apriva sui circuiti cittadini di Rimini, Riccione, Cesenatico, Milano Marittima, con una serie di corse su strada. Insieme a loro anche un mondo di tecnici, aziende, artigiani, scuderie che hanno scritto con la propria genialità la storia stessa del motociclismo. Una passione che accanto alla professionalità delle strutture e all’offerta nell’accoglienza degli operatori del territorio ha fatto sì che siano stati 174.821 gli spettatori presenti sugli spalti del Gran Premio motociclistico di San Marino e della Riviera di Rimini che si è tenuto al Misano World Circuit dal 12 settembre al 14 settembre scorso.
Dalle 15 proposte di Romagna Motorcycle (www.visitromagna.it/motorcycle) sono stati definiti gli itinerari che, per le proprie caratteristiche, possono costituire pacchetti turistici da proporre ai tour operator specializzati del settore per essere proposti a un mercato in grande fermento come è quello del Mototurismo il cui giro d’affari in Italia è stimato in oltre 4 miliardi di euro all’anno.
Dopo il prologo con il Museo del Sic, l’itinerario “La Terra dei Campioni” proseguirà immergendosi tra le curve di uno straordinario territorio fino al Misano World Circuit per poi, in due giorni, portare i partecipanti a percorrere oltre 300 km in molti dei luoghi più suggestivi della regione.
Sulle colline della Panoramica, ad esempio, per poi dopo la rocca di Gradara toccare Tavullia e il suo Ranch e proseguire, attraversando Saludecio, Mondaino, Tavullia, Montecerignone, Carpegna, fino al Pennabilli e al cuore della Valmarecchia di Tonino Guerra e proseguire, chiudendo una sorta di anello, verso Balze, Bagno di Romagna, Sarsina, Sant’Agata Feltria, San Leo, San Marino, Verucchio e tornare al mare.
Accompagnerà il gruppo la coppia di motoviaggiatori che ha curato nel dettaglio il progetto Romagna Motorcycle, i giornalisti Emilio Salvatori e Cristina Zoli, collaboratori di importanti testate giornalistiche italiane ed estere e grandi motoviaggiatori, mentre l’organizzazione tecnica sarà a cura del Consorzio Costa Hotel di Riccione.
Un progetto innovativo di valorizzazione territoriale prende forma con l’areale enogastronomico “I Rubiconi”, che mette in rete produttori, trasformatori, ristoratori e istituzioni per...
Un progetto innovativo di valorizzazione territoriale prende forma con l’areale enogastronomico “I Rubiconi”, che mette in rete produttori, trasformatori, ristoratori e istituzioni per promuovere le eccellenze delle colline romagnole.
Tra le prime iniziative, la nascita di “Oro Bianco”, manifestazione dedicata ai formaggi e latticini dell’Emilia-Romagna, in programma a Roncofreddo domenica 19 ottobre 2025 (ore 10-18, ingresso libero). Un format che unisce enogastronomia e turismo “Oro Bianco”, promosso dall’Associazione CheftoChef Emilia Romagna Cuochi, non è solo una festa-mercato, ma un’occasione di incontro fra
produttori di qualità e operatori del turismo e della ristorazione. Accanto alla mostra-mercato dei caseifici emiliano-romagnoli, con degustazioni guidate e momenti di approfondimento culturale, è stato pensato un pacchetto turistico di due giorni: pernottamento il sabato nelle strutture di accoglienza delle Terre del Rubicone, cena presso le osterie del territorio e, la domenica, visita alla manifestazione con la possibilità di conoscere da vicino aziende, botteghe e produttori.
Questa proposta integra l’esperienza di viaggio con la scoperta del patrimonio agroalimentare locale, offrendo a tour operator, agenzie e strutture ricettive uno strumento concreto di incoming turistico legato all’enogastronomia.
Il programma della giornata
● Mostra-mercato (ore 10-18) dei formaggi e latticini dell’ER da Piacenza a Rimini e dal Parmigiano Reggiano ai piccoli caseifici di montagna. Vetrina dei prodotti delle Terre del Rubicone (vino, miele, pane, salumi, confetture, olio extravergine).
● Laboratori sensoriali (ore 10-12 e 15-18) a cura di produttori, gastronomi, nutraceutici e cuochi.
● Incontri e mostre bibliografiche tematiche: focus su formaggi e salute, le scuole dei pastori, strategie di valorizzazione dei formaggi naturali e il completamento della filiera con il recupero della lana.
● In apertura e chiusura della giornata: taglio a ruota e degustazione delle forme di Parmigiano Reggiano.
● Pranzi e degustazioni (dalle ore 12) con cuochi e cantine dell’Associazione CheftoChef emiliaromagnacuochi, Slow Food, Tempi di Recupero, Piadineria Dema, Botteghe del centro storico e Osterie del territorio.
● Set fotografico “Cheese! Formaggi!” (ore 16-18)
● Chiusura evento e brindisi finale (ore 18).
Le stampe a ruggine e gli intrecci con le erbe palustri, i mosaici a Ravenna e la ceramica a Faenza, le botteghe senza tempo del centro di Ferrara, le terrecotte e il ferro battuto...
Le stampe a ruggine e gli intrecci con le erbe palustri, i mosaici a Ravenna e la ceramica a Faenza, le botteghe senza tempo del centro di Ferrara, le terrecotte e il ferro battuto: quando si dice che noi romagnoli siamo persone alla mano forse non c’entra solo la cordialità e l’accoglienza che da sempre ci contraddistinguono nell’ospitare turisti da tutto il mondo.
Un po’ per necessità, un po’ per genio, in Romagna essere artigiani è sempre stato più di un semplice mestiere: qui infatti, da secoli, donne e uomini raccontano con le loro creazioni un legame profondo tra vita sociale e vita produttiva, un filo rosso che ancora oggi unisce usi, costumi e storia nel segno di antiche tecniche tramandate nelle botteghe.
Non ricostruzioni storiche, ma tradizioni vive. Anche perché, ai vecchi maestri, si affiancano sempre più giovani creativi che reinterpretano i saperi di una volta in chiave moderna, strizzando l’occhio all’arte e al design.
Ecco perché allora tra i tanti modi per scoprire la Romagna c’è anche quello di seguire le impronte delle mani dei suoi artigiani.
Come? Prima di tutto visitando laboratori, officine, studi e atelier, per osservare da vicino gli artigiani romagnoli e come lavorano, partecipare a corsi e lezioni e ovviamente comprare ricordi che vanno ben oltre il semplice souvenir.
Ma la Romagna fatta a mano si può vivere anche durante una gita in collina oppure in riva al mare, semplicemente mangiando una piadina cotta su una teglia di Montetiffi, magari avvolta in un tovagliolo stirato al mangano, e bevendo un Sangiovese servito in una brocca in maiolica.
Di cosa parliamo quando parliamo di turismo artigiano in Romagna?
Un esempio perfetto è Ravenna. Ravenna è la città del Mosaico prima di tutto per gli otto monumenti Patrimonio dell'Umanità Unesco, realizzati tra il V e il VI secolo dopo Cristo da impareggiabili artisti e costruttori temerari: le tessere d’oro della cupola della Basilica di San Vitale ancora brillano anche dopo quasi 1.500 anni di stupore negli occhi di ogni viaggiatore, da Lord Byron a Gustav Klimt fino ai giorni nostri.
Ravenna è la città del Mosaico per il Museo MAR, con la sua collezione in divenire di mosaici moderni che superano di fatto la tecnica tradizionale, e per la Biennale del Mosaico contemporaneo, la rassegna internazionale che chiama a raccolta in città artisti e scuole di arte musiva da tutto il mondo.
In verità, a Ravenna il mosaico è dappertutto, non solo nei monumenti e nei musei. È nelle insegne stradali, nei parchi, sulle fioriere, nelle vetrine dei negozi e sui muri, grazie alle incursioni dello street artist internazionale Invader.
E allora Ravenna è la città del Mosaico anche perché ospita decine e decine di laboratori e botteghe dove ogni turista può ammirare gli artigiani all’opera, acquistare le loro creazioni e alla fine magari mettere alla prova se stesso con un corso di mosaico che lo porterà a realizzare un proprio personale lavoro.
Lo stesso succede anche a Faenza con la ceramica: merito delle collezioni del Museo internazionale della ceramica, uno dei più importanti al mondo, dei grandi eventi come Argillà e Made in Italy, della tradizione storica dei gotti della Nott de Bisò e di quella moderna del Distretto A, il quartiere ad elevata densità artistica disseminato di atelier.
Ed è così anche a Santarcangelo e Gambettola per le stampe a ruggine, a Villanova di Bagnacavallo per le erbe palustri da intrecciare, a Ferrara con il suo centro storico dove è possibile fare spese come ai tempi di Isabella d’Este: in Romagna anche il turismo è fatto a mano.
Da queste premesse nasce Romagna Craft, un progetto per fare turismo valorizzando le realtà tradizionali e contemporanee dell’artigianato della Romagna nell'ottica di creare esperienze, eventi ed itinerari per il mercato nazionale ed estero che rendano riconoscibile e memorabile il valore identitario e culturale dell’artigianato romagnolo.
L'esperienzialità̀ è la linea guida su cui si fonda il nuovo paradigma del turismo romagnolo e anche Romagna Craft che individua nella filiera della produzione artigianale un'occasione unica di fruizione di saperi e partecipazione attiva del visitatore attraverso la possibilità̀ di saggiare con mano la produzione di manufatti artigianali o di esserne addirittura creatori.
Se finora sono stati sviluppati percorsi specifici pensati per far scoprire la Romagna attraverso i luoghi dell’artigianato, creando itinerari tematici e coinvolgenti che valorizzino gli artigiani, le loro tecniche e le loro storie (dalle stampe a ruggine agli intrecci con le erbe palustri, dai mosaici di Ravenna fino alla ceramica di Faenza e le botteghe senza tempo di Ferrara, un modo unico di conoscere la Romagna più autentica), il nuovo obiettivo del progetto è raccontare la cultura artigiana romagnola attraverso un docu-film e contenuti digitali inediti immediatamente trasmissibili.
Un viaggio immersivo attraverso le province dell'Emilia-Romagna, esplorando le storie di artigiani, mani, passione con lo scopo di favorire una comprensione più profonda del patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna.
Oltre a posizionare Romagna Craft nella rete di progetti di conservazione e promozione culturale, concentrandosi su storie autentiche e sull'artigianato di alta qualità, il film ha il fine di coinvolgere un turismo più esigente e coinvolto, interessato a esperienze culturali significative (in linea con esperienze, eventi e itinerari già attivati) e divenire uno strumento potente per il marketing e lo storytelling, trasformando il progetto Romagna Craft in una narrazione tangibile, emozionante e avvincente.
Per conoscere meglio Romagna Craft visita il sito https://www.visitromagna.it/romagna-craft
L’autunno in Romagna si apre con un calendario che trasforma il territorio in un palcoscenico diffuso di cultura, musica, arte e spettacolo. Partendo da Rimini, dove il Teatro Galli si prepara...
L’autunno in Romagna si apre con un calendario che trasforma il territorio in un palcoscenico diffuso di cultura, musica, arte e spettacolo.
Partendo da Rimini, dove il Teatro Galli si prepara a un autunno interamente dedicato all’universo rossiniano con la Stagione Lirica 2025. L’8 ottobre debutta La cambiale di matrimonio, brillante commedia giovanile affidata ai talenti del Conservatorio Maderna-Lettimi, che celebra proprio in questi mesi i duecento anni della sede riminese. Il 7 e il 9 novembre sarà invece la volta de Il barbiere di Siviglia, in una versione frizzante firmata da Damiano Michieletto, capace di restituire tutta la vitalità e l’ironia della musica rossiniana. Nel frattempo, al Teatro degli Atti due appuntamenti della rassegna “Parole per la musica” accompagnano il pubblico alla scoperta delle suggestioni rossiniane con guide all’ascolto a cura di Giulia Vannoni e Carla Moreni.
Sempre a Rimini, fino all’8 dicembre, i Palazzi dell’Arte ospitano la mostra “Rimini Proibita… Le parole di Pier Vittorio Tondelli nelle immagini di Marco Pesaresi”, che intreccia letteratura e fotografia in un percorso affascinante e controverso. Oltre cento scatti, molti dei quali mai esposti prima, raccontano la città notturna e ribelle di Pesaresi, dove solitudine e desideri si intrecciano a corpi e marginalità. Le parole del romanzo Rimini di Tondelli dialogano con queste immagini trasformandole in un racconto intenso, che svela lati nascosti e poco conosciuti della città. Una mostra dal forte impatto, curata da Mario Beltrambini e Jana Liskova, a ingresso gratuito ma vietata ai minori di 16 anni.
Riccione, a sua volta, chiude la stagione espositiva con gli ultimi giorni di “Mare Magnum: da Ferdinando Scianna a Martin Parr”, la grande mostra fotografica ospitata a Villa Mussolini fino al 5 ottobre. Un viaggio tra le spiagge del mondo raccontate dagli obiettivi dei fotografi dell’agenzia Magnum Photos, che intrecciano mari lontani e l’Adriatico in un racconto universale sulla vita e sull’uomo.
Da Cervia soffia il vento di Artevento, che dal 3 al 12 ottobre porta al Magazzino del Sale Torre “Il giro del Mondo in 80 aquiloni”, un percorso dedicato alle nuove acquisizioni dal Giappone. Un viaggio che celebra la tradizione millenaria dell’arte dell’aquilone, offrendo al pubblico un’occasione rara per scoprire storie e culture attraverso creazioni uniche.
Ferrara, dal 3 al 5 ottobre, diventa la capitale mondiale del giornalismo con il Festival di Internazionale, che trasforma la città in un laboratorio diffuso di incontri, proiezioni, workshop e dibattiti. Subito dopo, il 6 ottobre, si apre la Stagione Concertistica del Teatro Comunale Abbado, con le più importanti orchestre e direttori internazionali. E ancora, dal 3 ottobre, prende vita Ferrara in Jazz, che fino a dicembre porterà nel Torrione San Giovanni oltre 80 concerti, jam session ed eventi collaterali in uno dei luoghi simbolo del patrimonio UNESCO.
Non mancano le grandi mostre. Il Palazzo dei Diamanti di Ferrara si prepara ad accogliere, dall’11 ottobre 2025 all’8 febbraio 2026, una delle mostre più attese della stagione culturale europea: un grande percorso dedicato a Marc Chagall. L’esposizione, con oltre duecento opere tra dipinti, disegni e incisioni, racconta in tutta la sua complessità l’universo poetico e visionario del maestro russo, nato a Vitebsk nel 1887 e spentosi a Saint-Paul de Vence nel 1985, considerato tra i più amati artisti del Novecento. Il percorso espositivo al Palazzo dei Diamanti non si limita a presentare capolavori già noti, ma offre al visitatore un’esperienza immersiva e totalizzante. Due sale multimediali consentono di entrare letteralmente dentro il mondo di Chagall, permettendo di ammirare alcune delle sue creazioni monumentali in una dimensione spettacolare che moltiplica il potere evocativo delle immagini.
In occasione delle grandi mostre dedicate a Marc Chagall, il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna e il Palazzo dei Diamanti di Ferrara attivano una speciale promozione incrociata: tutti i visitatori che presenteranno alla biglietteria del MAR il biglietto, sia intero che ridotto, della mostra Chagall testimone del suo tempo, avranno diritto all’ingresso ridotto speciale di 5 euro (anziché 8) alla mostra Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera. Allo stesso modo, esibendo alla biglietteria del Palazzo dei Diamanti il biglietto di ingresso del MAR, si potrà accedere alla mostra ferrarese con il biglietto ridotto a 14 euro. Un’occasione unica per scoprire due percorsi espositivi complementari, capaci di restituire un affresco completo della poetica dell’artista.
A Ravenna, il 18 ottobre si accende la Notte d’Oro, lunga notte bianca che anima il centro storico con spettacoli, aperture serali e visite guidate. La stessa data segna l’inaugurazione della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo, che fino al 18 gennaio 2026 coinvolgerà l’intera città con mostre, installazioni e performance in dialogo con la tradizione musiva bizantina. Cuore pulsante di questa edizione è la mostra “Marc Chagall in mosaico. Dal progetto all’opera”, inaugurata il 17 ottobre al MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna. Il percorso, che parte dall’iconico Le Coq bleu custodito nella collezione permanente del MAR, approfondisce il legame tra Chagall e l’antica arte del mosaico, nato negli anni ’50 quando l’artista rimase affascinato dai mosaici bizantini di Ravenna e avviò una collaborazione con i mosaicisti locali. In mostra prove a mosaico, disegni, pastelli, acquerelli, gouache, collage e litografie che testimoniano il processo creativo che portava Chagall dal progetto all’opera, rivelando la sua straordinaria capacità di fondere luce, colore e materia.
Cento, città natale del Guercino, si conferma cuore pulsante delle celebrazioni dedicate al grande maestro del barocco. Fino al 31 dicembre 2025 la chiesa di San Lorenzo ospita la mostra “Guercino, un nuovo sguardo. Opere provenienti da Forlì e da altri luoghi nascosti”, che riunisce venti pale d’altare e capolavori del Guercino e della sua scuola, provenienti da chiese inagibili dopo il sisma del 2012 e da musei chiusi per restauri. Opere solitamente invisibili, che oggi dialogano con i dipinti già custoditi nella Pinacoteca di Cento e nella stessa San Lorenzo, restituendo tutta la potenza creativa di una scuola che, pur trasferita a Bologna, manteneva radici profonde nella sua città d’origine.